La nuova dirigenza della Battipagliese tra presente e passato!

In attesa di conoscere la solidità economica della nuova dirigenza della Battipagliese (un significativo “indizio” arriverà dal tipo di campagna acquisti che l’esperto diesse Picarone sarà messo in condizione di svolgere), un singolare quanto inedito aspetto è rappresentato dal sorprendente numero di neo dirigenti con trascorsi diretti o familiari con la Battipagliese dei tempi andati. Una circostanza che ci auguriamo sia foriera di una nuova era per i colori bianconeri, perché coincide proprio con il novantesimo anniversario della nascita delle zebrette. Provvediamo a passare in rassegna, quindi, i nomi dei neo dirigenti bianconeri che vantano solide radici con la Battipagliese. Partiamo con Carmine Fumai, omonimo (e non per caso) del primo centravanti della storia della Battipagliese. Il Carmine Fumai dei nostri giorni è, infatti, il nipote di “quel” Carmine Fumai che ricoprì il ruolo di centravanti dal 1931 fino al 1934. Cioè fino a quando non fu chiamato ad espletare il servizio di leva in quel df Savona. Al suo ritorno, nel 1936, si schierò in campo con, tra glia altri, il più giovane fratello Mario, nel frattempo diventato il nuovo centravanti dei bianconeri. Tra i calciatori al debutto negli Anni 30 ci fu anche Guglielmo Francese, che arrivò a giocare fino in serie C col Baratta. Dopo la guerra dette una mano alla rifondazione della squadra assumendo spesso anche il ruolo di allenatore. La famiglia Francese ha dato un numero quasi indefinito di giocatori alla causa battipagliese, tra questi anche uno dei figli di Guglielmo, l’avvocato Raffaele Francese, altro neo dirigente della Battipagliese edizione 2019-20. Proprio come il padre, Raffaele aveva un innato istinto per il gol. Così, mentre Guglielmo fu il cannoniere del Baratta promosso in serie C nel 1939, il figlio Raffaele lo emulò nel 1976, in occasione del vittorioso campionato di Prima Categoria. Se il nome di Lucio Rossomando e, soprattutto, del padre Mario, è indissolubilmente legato all’emittenza radiofonica cittadina, ebbene, il direttore di Radio Castelluccio, potrà finalmente rimarcare da dirigente della Battipagliese, le gesta del nonno Vincenzo Margiotta col Baratta negli Anni 40 e con la Battipagliese negli Anni 50, dopo averlo lungamente ricordato in radio e sui social con la maglietta granata! Infine, un gradito ritorno in seno al sodalizio bianconero è quello del giovane Mario Mellone, rampollo di una storica famiglia di imprenditori agricoli di Battipaglia che alla Battipagliese ha dato ben due presidenti: i fratelli Guglielmo e Sabato Mellone. Quest’ultimo era alla guida della Battipagliese quando, nel 1967, fu ammessa in serie D. Chissà se il suo “erede” riuscirà a emulare l’impresa. Ce lo auguriamo tutti. Unicamente per il bene della Battipagliese.

Paolo De Vita

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