Gammella, la triatleta 'mondiale': "L'XTerra 2023 ha pienamente soddisfatto le mie aspettative!"

 

Iniziamo col rassicurare da subito i fan di Nunzia Gammella: questa è un'intervista alla triatleta di Battipaglia che tanto si è distinta ai recenti Campionati del Mondo di XTerra ma, stanchi si pubblicare le solite foto della "nostra" che taglia vittoriosa il traguardo, abbiamo optato per un'immagine più familiare... al termine dell'intervista capirete il perché!
Anche se, i più svegli tra i suoi sostenitori che, siamo certi, sono la stragrande maggioranza, lo hanno intuito al volo!

Allora, Nunzia, che ci racconti di questa performance mondiale in quel di Molveno, in Trentino?
"La partecipazione ai Mondiali - parte da lontano Gammella - è il frutto di una slot che avevo vinto gareggiado in Sardegna nell'ottobre 2022. Da allora mi sono focalizzata su questi Mondiali e, soprattutto, sulle distanze che lo hanno contraddistinto: 1500 metri di nuoto, 31 chilometri di mountain bike con un dislivello di 1100 metri e 10 chilometri di trail. Io sono partita un paio di giorni prima per il Trentino per avere l'opportunità di studiare bene il percorso ma, proprio com'era accaduto nella passata edizione, anche quest'anno a Molveno, nei giorni precedenti alla gara, ha piovuto!"
Non certamente un buon presagio, per te, in vista della competizione.
"Certamente no. Memore della passata esperienza, quando il fango ha compromesso l'utilizzo della mia bike, impedendomi di chiudere con un piazzamento migliore, quest'anno per non presentarmi allo start della frazione di mountain bike con la bici sporca, ho dovuto allenarmi necessariamente poco, rigorosamente quando non pioveva, e su un percorso diverso da quello della gara".
Quindi arriva il fatidico giorno!
"Gareggiamo di sabato e, a differenza dei giorni precedenti, c'è un bel sole! Partenza alle 11.19 del mattino e, come da consuetudine, la prima frazione è il nuoto! Il mio impatto con l'acqua, freddissima, è stato traumatizzante. Ho faticato a spezzare il fiato fino al raggiungimento della prima boa, tanto che ho temuto di non farcela. Poi mi sono ripresa, ho preso confidenza con me stessa, con l'acqua, con la respirazione, ho allontanato tutti i pensieri negativi che già affollavano la mia mente e, a conti fatti, la frazione di nuoto è andata abbastanza bene".
Poi sei salita in sella alla tua bici.
"Beh, rispetto all'anno scorso, quando per problemi tecnici non riuscivo neppure a pedalare, quest'anno le cose sono andate decisamente meglio. Merito anche del percorso: scivoloso ma non fangoso!"
Nell'ultimo tratto di gara, la corsa, poi, ti sei superata! E, soprattutto, hai superato!
"Diciamo che è stato il tratto dove ho reso di più - evidenzia Nunzia Gammella - tanto da raggiungere e superare diverse delle mie rivali che ho messo definitivamente alle spalle. Avevo dei riferimenti, rispetto alle atlete della mia stessa categoria, e sono riuscita a seminarle. Posso ben dire che la corsa è stata la specialità che mi ha permesso di scalare più posizioni".
Fino a raggiungere e tagliare il traguardo finale. Facciamo due conti!
"Alla fine sono arrivata ottava di categoria, la M1, e, tra queste, prima italiana. Nella classifica assoluta femminile, invece, mi sono classificata seconda tra le italiane! Ci tengo ad evidenziare questi piazzamenti, perché - evidenzia orgogliosa Nunzia - sono il giusto compenso ai miei sacrifici".
A quanto mi pare di capire, sei rimasta soddisfatta della tua performance!
"Altroché! Al di là del piazzamento, un'altra cosa che mi ha ampiamente soddisfatta è stato il tempo nel quale ho concluso la gara: 4 ore e 9 minuti, nettamente migliore di quello dell'anno scorso, quando chiusi con 4 ore e 50 minuti. È stata, senza dubbio, una bella rivincita per me! Inoltre, vorrei far notare, cosa non secondaria, che mi sono confrontata con le migliori triatlete del mondo!"
Quali sensazioni hai provato prima, durante e dopo la competizione?
"Prima della partenza c'è sempre un po' di ansia e timore di poter sbagliare in qualche frazione. Un timore fondato, perché un qualsiasi imprevisto puo' costarti il ritiro. Prima ancora di tagliare il traguardo, al compimento del secondo giro di corsa - ci confida Nunzia - avevo già le lacrime agli occhi. Perché solo in quel momento ho provato la sensazione concreta di avercela fatta, cioè di aver concluso la gara, una certezza che, alla partenza, nessun concorrente può avere. A quel punto del percorso la tensione comincia a scivolarti da dosso. Ero emozionata ma contentissima per il risultato ottenuto".
Quando hai saputo del piazzamento?
"Al momento di tagliare il traguardo la gioia e la soddisfazione prendono il sopravvento. Solo al termine della gara mi sono informata sul piazzamento. A darmi la notizia per prima è stata Maria Rosaria Lazzari, con la quale ho raggiunto Molveno in auto, che aspettava al traguardo. Poi mi sono arrivati i messaggi del coach e, alla fine, sono andata di persona a sincerarmi della posizione in classifica finale".
È il momento dei ringraziamenti!
"Non posso non citare il mio coach, Enzo Fasano, i cui consigli e la sua tabella di allenamento sono stati fondamentali per l'ottima riuscita del mio mondiale. Ci siamo allenati soprattutto con la corsa e ho gareggiato poco nelle gare di mountain bike. Sapevo, quindi, su cosa puntare in gara. Non a caso le gambe erano straordinariamente leggere nell'ultima frazione, quella della corsa! Aver seguito scrupolosamente i suoi consigli negli allenamenti nelle settimane precedenti alla gara, soprattutto su cosa non fare, mi ha consentito di affrontare anche la frazione di mountain bike con un certo brio: la gamba c'era! Per non dire della Bike&Sport di Luciano Forlenza, Mimmo Roscigno per la parte meccanica e, non ultimo, lo sponsor che mi ha permesso di partecipare a questo Mondiale, Same Involucri di Mino Chiarolanza".
Dulcis in fundo, oltre ai tuoi gatti, il piazzamento del Mondiale a chi lo vuoi dedicare?
"A chi lo dedico? - si chiede per un attimo pensosa Nunzia - lo dedico a mia mamma. Perché uscivo da una situazione un po' particolare, durante la quale mia madre mi ha dato davvero una grandissima mano riuscendo a tranquilizzarmi mentalmente. Una cosa non da poco per chi pratica uno sport come il mio. Quindi la dedica è per lei!"
Ecco spiegata, gentili lettori e fan di Nunzia Gammella, la scelta della foto.
A proposito, non me ne volete se l'intervista arriva a distanza siderale dalla manifestazione mondiale... ma per acchiapparla, a Nunzia, ci vuole la mano di Dio!

Paolo De Vita

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