Coach Di Pace & la PB63LADY, binomio vincente!

 

La conquista della Coppa Italiana Under 20 da parte della Omeps Givova BricUp Battipaglia è ancora nella mente di tutti i tifosi accorsi allo Zauli. Riviviamola le parole di coach Federica Di Pace.

A mente fredda, a qualche giorno dal successo: com'è vincere il più ambito trofeo giovanile femminile per un'allenatrice al debutto a certi livelli?
"Non mi sembra ancora pienamente vero ciò che è successo - ammette coach Di Pace - perché è stata una gioia talmente grande che ancora stento a razionalizzarla. Con le squadre giovanili avevo già conquistato qualcosa a livello regionale, ma centrare un traguardo così importante come la conquista della Coppa Italiana Under 20 rappresenta un'emozione che è difficile rendere in parole".

Vinta la coppa, sui social hai così commentato: "A chi ha sempre diffidato". Che retroscena nasconde la conquista di questo trofeo? "Ho commentato in questo modo sui social perché non eravamo, sulla carta, Ila squadra più forte del torneo. Stella Azzurra Roma e la stessa San Martino presentavano roster più competitivi e con una panchina più lunga. Su di noi, invece, non aveva scommesso nessuno, neppure per via del fatto che ospitavamo la manifestazione, con tutte le motivazioni che ne conseguono in questi casi. In fondo - evidenzia Di Pace - su questa società non scommetteva più nessuno, a livello giovanile, già da qualche tempo. La nostra vittoria, quindi, era inaspettata, e siamo state brave a sovverertire ogni pronostico. Se ci credi fino in fondo in un obbiettivo e ci sono i presupposti per centrarlo, non importa se non parti favorita e non sei, sulla carta, la squadra più forte. La differenziata la fanno, a volte, anche le mitivazioni".

La vittoria di un trofeo giovanile qui a Battipaglia è sempre stato un cruccio per il presidente Rossini, ora che - grazie a te - se l'è tolto, potendogli chiedere una sorta di ricompensa sportiva, cosa gli chiederesti? "Più che una ricompensa, io vorrei invitare il presidente Rossini a continuare a fare ciò che già sta facendo: investire sui giovani allenatori e sui prospetti più importanti. Già lo ha fatto in passato, e i risultati non sono mancati. Certo, ci sono stati anche anni più difficili - ricorda coach Di Pace - quando siamo arrivati alle Finali nazionali pur non essendo molto competitivi. Ma la storia di questo club ci insegna che ci sono tutti i mezzi, dalla struttura, le professionalità, le qualità umane, per tornare a diventare un punto di riferimento nazionale. Insomma, nessuno in Italia ha le nostre potenzialità, dobbiamo solo lavorare per migliorarci sempre più".

Venendo alla partita di finale contro il San Martino dei Lupari, cosa ha condizionato la prestazione offensiva della squadra e, oltre a una difesa schierata che poco ha concesso alle rivali, cos'altro ha fatto la differenza a favore della tua squadra? "Come ogni finale, anche questa è stata tutt'altro che bella. L'ho rivista e devo ammettere che non è stata una gara spettacolare. La posta in palio si è fatta sentire, e ciò che ne ha risentito di più - argomenta il trainer battipagliese - è stata la manovra d'attacco di entrambe le compagini. La fisicità ha prevalso, ma noi siamo state un po' più brave a concretizzare nei momenti decisivi e a tenere a freno le tante bocche di fuoco avversarie. La differenza su tutto, però, l'ha fatta la grande coesione tra le giocatrici, che ha caratterizzato tutto il lavoro che ha preceduto la disputa di questa coppa. Le stesse difficoltà hanno cementato il gruppo facendo delle mie giocatrici persone consapevoli dei propri mezzi e di quelli di ogni compagna di squadra, così da completarsi a vicenda. Questa è stata davvero la nostra forza".

In considerazione dell'annata nel suo complesso, te la senti di pronosticare un futuro nel grande basket (serie A1, no perditempo!) alle tue giocatrici? "Questo è ciò che davvero mi auguro. Il mio auspicio per le nostre giocatrici che hanno terminato il loro percorso nei campionati giovanili è quello di trovare spazio in A1. Per quelle, invece, che hanno un altro anno di under 20 è di continuare il loro percorso di crescita nei tornei giovanili".

Paolo De Vita 

Pin It

Aggiungi commento

Ogni commento, prima di essere pubblicato sarà sottoposto ad approvazione da parte dei moderatori.


Codice di sicurezza
Aggiorna