Kevin Cusenza presenta lo scontro diretto esterno contro Patti

La Treofan Battipaglia è attesa dalla delicata sfida di Patti, dove affronterà la squadra padrona di casa avanti in graduatoria di sole due lunghezze. Penultima contro terzultima, in pratica, e con un posto migliore nella griglia dei playout tutto da conquistare per entrambe le contendenti. La Treofan di coach Porfidia è chiamata a vincere l’incontro a tutti i costi, solo in questo modo potrà sperare di scrollarsi di dosso l’attuale penultima, scomodissima, posizione di classifica. L’ala – pivot della Treofan Battipaglia, Kevin Cusenza fa un analisi dettagliata della sfida che attende i biancarancio: “Una partita fondamentale per noi, ci serve come banco di prova per confermare i miglioramenti che abbiamo avuto nelle ultime settimane anche contro squadre molto più forti di noi. Insomma, andiamo lì per vincere”. Ti riferisci alla gara di domenica scorsa persa di un punto contro la capolista Palestrina, contro la quale la Treofan ha mostrato molti miglioramenti soprattutto sul piano mentale. “In questa settimana abbiamo lavorato molto sul piano tattico, il nuovo play Andrea Murolo ci sta dando una grande mano – asserisce Cusenza - ma è anche vero quello che dici tu, contro Palestrina abbiamo disputato una grande prestazione, siamo sempre stati in partita, e anche quando siamo andati in difficoltà abbiamo saputo reagire recuperando i cinque punti di ritardo, grazie anche al pubblico che ci ha dato un grande aiuto. Questo è un anno sfortunato – evidenzia Cusenza – ma anche da partite come quella con Palestrina possiamo trovare spunti utili a farci crescere”. Cosa serve alla Treofan per salvarsi nei playout? “In questa categoria i playout sono difficili sempre, sia che si giochi la bella in casa o fuori. A noi servirà giocare come stiamo già facendo nelle ultime partite, purtroppo i risultati non sono arrivati perché abbiamo affrontato compagini più forti, ma credo che se continueremo ad allenarci come già stiamo facendo e mettendo in campo la voglia di vincere, che certamente non ci manca, possiamo salvarci benissimo”.

Giovanni Salerno

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