La Omeps Battipaglia riparte da San Martino. Coach Maslarinos: "Affrontiamo la squadra forse più aggressiva della A1, ma io credo nel potenziale delle mie ragazze!"

Nell'imminente fine settimana, dopo la pausa per gli impegni della Nazionale, ripartirà il campionato di serie A1 di basket femminile!
La Omeps Battipaglia, ancora a secco di punti, sarà ospite dell'accreditata San Martino dei Lupari.
La trasferta in terra veneta si presenta piuttosto improba per il decimato roster biancarancio, ancora privo di almeno tre titolari, ma la precedente prestazione offerta da capitan Potolicchio e compagne, che per poco non sfociava in una (meritata) affermazione esterna contro Faenza, fa ben sperare in vista del settimo turno di campionato.
Prima della partenza alla volta di San Martino dei Lupari dove si giocherà domenica all'insolito orario delle 15, abbiamo intervistato, grazie al fondamentale aiuto dell'ufficio stampa della PB63, l'allenatore della Omeps Battipaglia, Vasilis Maslarinos (nella foto di Carlo Ferrara).

E' stata utile per la sua squadra questa pausa di campionato?
"Ogni pausa - evidenzia coach Maslarinos - ha aspetti positivi e negativi! Ti dà il tempo di riposarti e provare a migliorare alcuni dettagli, ma può anche essere un problema perché non giochi e puoi perdere il ritmo! Ciò detto, abbiamo provato a fare allenamenti intensi con le giocatrici che avevamo a disposizione e, inoltre, molte di loro hanno giocato in Serie B. Credo, quindi, che la sosta ci sia stata utile".

Si riparte da quanto di buono fatto sul parquet di Faenza, dove siete andati vicinissimi alla prima vittoria stagionale. È rimasto soddisfatto dei progressi evidenziati dalla squadra nell'ultimo impegno di campionato?
"Se è vero che nessuno è felice quando la squadra perde, è altresì vero che nessuno - afferma in piena onestà l'allenatore della Omeps, - prima della partita di Faenza, credeva che potessimo vincerla. Ma come può un allenatore non essere soddisfatto quando vede giovani giocatrici, senza esperienza di questo livello, fare dei passi in avanti e provare a vincere contro una buona squadra? Credo che la partita di Faenza possa aiutarci a credere che ce la possiamo fare".

La Omeps Battipaglia è l'unica squadra a non aver mai vinto nei primi 6 turni di campionato, un aspetto che non può non pesare sull'umore dello spogliatoio.
"L'umore e l'aspetto mentale, anche dopo le prime partite senza vittorie, sono ok! Tutti capiscono la situazione e cercano di dare il meglio che possono".

Cosa c'è da aspettarsi dalla trasferta di San Martino dei Lupari contro una squadra ben attrezzata come quella veneta?
"Osservo San Martino di Lupari da tre anni oramai: è, forse, la squadra più aggressiva del campionato. Noi cercheremo di farci trovare pronte grazie agli allenamenti svolti! Non sarà facile, ma proveremo a fare il nostro gioco come facciamo ogni volta".

All'attuale roster della Omeps Battipaglia mancano almeno tre giocatrici, ma altre due settimane sono passate invano. Come state vivendo questa attesa sotto il piano personale?
"Non esiste un livello personale! - ribatte coach Maslarinos. - Semplicemente, mi sveglio ogni giorno e penso a come migliorare la mia squadra nell'allenamento successivo e a prepararla per la partita successiva. Ogni allenatore vorrebbe le migliori giocatrici del mondo, ma questo non è possibile. Sono qui da tre anni e so che, con l'aiuto del presidente, che cerca ogni giorno di trovare giocatrici, alla fine ce la faremo! Non è facile: dobbiamo essere pazienti e lavorare, ma io credo nella mia squadra".

Lei, nei due anni precedenti a Battipaglia, ha dimostrato di saper lavorare ottimamente bene con il materiale umano a disposizione, prevalentemente costituito da giovani di prospettiva, ma in serie A1 questa dote, da sola, può bastare per portare in salvo la squadra?
"No, non basta! Questo livello ha bisogno anche di giocatrici con esperienza. Ecco perché abbiamo Lella (Potolicchio n.d.r.), Pao (Ferrari, n.d.r.) e stiamo anche cercando qualche altra giocatrice! Detto questo, la mia filosofia è sempre stata quella di mettere in campo anche giocatrici giovani. Ecco perché sono molto soddisfatto che, dopo tre anni, le giocatrici di serie B possano giocare in A1".

Paolo De Vita

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