La Crazy Ghosts punta ad allestire una squadra di minibasket!

A fare gli onori di casa, alla presentazione della quinta tappa del Candido Junior Camp OSO, a Pontecagnano Faiano, in provincia di Salerno, è stato Vincenzo Spinelli, presidente della Crazy Ghosts, squadra di basket in carrozzina che milita in serie B, braccio destro del “Candido” in questa occasione. Con lui, c’erano anche Carmine Mellone, presidente del CIP Campania, Fernando Zappile, Presidente della FIPIC, Emanuele Castorino, consigliere dell’ASBI (Associazione Spina Bifida Italia), Carlo Di Giusto, coach della nazionale maschile seniores di basket in carrozzina e direttore tecnico delle rappresentative italiane, e Simone Rabuffetti, dell’ufficio stampa di Briantea84. Presente anche la delegata FIPIC della Campania, Deborah Amoruso. Dopo i ringraziamenti di rito ai sostenitori, all’ADP Incrocio che ha messo a disposizione il Palazzetto Sant’Antonio di Pontecagnano Faiano nella persona di Antonio Bernardo, l’accento è caduto sul sogno di Spinelli e della “Crazy”: quello di dar vita, in terra campana, ad una squadra di basket in carrozzina giovanile. Dal Candido Junior Camp OSO, infatti, arrivano a Pontecagnano Faiano alcune carrozzine da gioco griffate OffCar, così come accaduto per le altre tappe: una legacy del progetto sul territorio. Un progetto, quello del Candido Junior Camp OSO, che ha potuto contare anche questa volta su una squadra ormai rodata giunta alla quinta tappa, composta da Federazione Italiana Pallacanestro in Carrozzina, Briantea84, ASBI (Associazione Spina Bifida Italia), Fondazione Candido Cannavò e, in Campania, la Crazy Ghosts.

Vincenzo Spinelli (Presidente Crazy Ghosts): “Ringrazio di cuore tutti i partner della nostra realtà che ci hanno voluto dare una mano in questa avventura del Candido e i partner del progetto, da Fondazione Vodafone a Briantea84, ASBI, la Gazzetta dello Sport, la FIPIC, la Fondazione Candido Cannavò per lo Sport. Grazie al “Candido” avremo a disposizione alcune carrozzine, un primo passo per la realizzazione di un sogno. Dopo venti anni, vogliamo infatti creare una squadra giovanile. Oggi, in questa palestra, ho visto tanti campioni, grazie a Dio anche di questa terra, e spero che tutto ciò ci possa portare a partecipare ad un campionato ufficiale”.

Emanuele Castorino (Consigliere ASBI): “L’ASBI è l’Associazione Spina Bifida Italia e qui con noi, a Pontecagnano Faiano, ci sono due ragazzi con spina bifida. Porto i saluti del Presidente Maria Cristina Dieci e questo camp vuole dare la possibilità ai ragazzi con disabilità motoria di praticare sport. Ma non solo. Vogliamo dare la possibilità ai ragazzi di staccarsi dalla famiglia e favorire l’autonomia. Vedrete che alla fine di questi quattro giorni saremo tutti un po’ tristi perché dovremo salutarci. Insomma, divertitevi, siamo qui per voi”.

Carmine Mellone (Presidente CIP Campania): “Grazie agli amici lombardi che hanno messo in piedi tutto questo e grazie a tutti voi che lavorate per questo progetto. Conoscendo bene Vincenzo, so quale attenzione ai dettagli mette in campo e sono certa che potrete toccare con mano l’ospitalità salernitana. Trentacinque anni fa, mi chiamò Fernando Zappile per lavorare per una nuova squadra di basket in carrozzina. Trentacinque anni fa era una cosa incredibile, quasi impensabile. Gli dissi di no ma lui mi minacciò di non salutarmi più. E così è nata la mia avventura all’interno di questo mondo. Trent’anni fa, c’erano problemi enormi da tutti i punti di vista. Speriamo che questo evento possa aiutarvi a creare attenzione e a dar vita a quella squadra che vogliamo tutti”

Carlo Di Giusto (Direttore Tecnico Nazionali Basket in Carrozzina): “Da quarant’anni, facciamo tutto quello che facciamo con passione. Passione per il basket, lo sport. E se siamo ancora qua significa che i momenti che viviamo con ragazzi come voi che si stanno avvicinando a questo mondo sono di gran lunga più importanti di quelli passati con i giocatori più forti. Vi posso assicurare che, nonostante il caldo, i chilometri, la fatica, questi momenti mi fanno dimenticare qualsiasi cosa. Abbiamo sempre più bisogno di promozione. Ritrovare qui come testimonial Giulia Saba che quindici anni fa, a undici anni, iniziò a giocare a basket in carrozzina, è incredibile: l’ho vista crescere come giocatrice, come donna e questo mi ricorda la bellezza di essere qui con voi. Spero che la FIPIC abbia nella sua progettualità di proseguire questo percorso”.

Simone Rabuffetti (Ufficio Stampa Briantea84): “Il team di Briantea84 lavora per il Candido Junior Camp ormai da anni, dal 2015, con la Fondazione Candido Cannavò che ha creduto per prima nel nostro progetto. Poi è arrivata la Fondazione Vodafone Italia, è arrivato OSO che ci hanno permesso di realizzare cinque tappe e una sesta ancora da portare avanti, a Parma. Gli atleti che sono tornati nelle proprie città, nelle proprie case sono un centinaio e hanno potuto, per la maggior parte, continuare a giocare a basket in carrozzina. Si sono formate due nuove squadre e questo è motivo di orgoglio, così come lo staff di Pontecagnano formato da venti persone, così come il fatto che il Candido è diventato un appuntamento nazionale importante per il basket in carrozzina”.

Giuseppe Lanzara (Sindaco di Pontecagnano Faiano): “In qualità di sindaco vi ringrazio con immenso piacere per la vostra attività. Questo territorio deve essere un territorio di inclusione, un valore che deve prevalere su tutto. Il ringraziamento è vero, sentito, di cuore. Questa struttura nasce per aprirsi alla città, per dare la possibilità a tutti gli sport, non solo il calcio, di poter lavorare, svilupparsi e crescere. Questo è lo sforzo che fa l’ADP Incrocio, per esempio, e il mio impegno da sindaco sarà quello di sostenervi sempre per quanto possibile. Mi auguro possiate rimanere in questa palestra per tanto tempo”.

Fernando Zappile (Presidente FIPIC): “Siete contenti, ragazzi, di stare tre o quattro giorni senza genitori? (la risposta unanime del gruppo è stata sì nda). Ecco, l’importanza di questo progetto non è solo sportiva. Vogliamo far capire ai genitori quanto sia fondamentale permettere ai ragazzi di fare esperienze lontano da casa. Alla fine di questo camp, tutti avranno avuto una trasformazione e sarà una bella cosa, sia per loro che per le famiglie. Non solo pallacanestro, quindi, ma l’inizio di un’indipendenza. E se saremo riusciti a fare questo sarà un successo. Tutto quello che vedete oggi, ve lo devo raccontare, nasce da un grande litigio in Federazione, con Daniele Redaelli, una delle più belle firme giornalistiche che oggi purtroppo non c’è più. Ricordo che ci siamo bisticciati sfrontatamente ma da quel litigio è nato il primo camp a Palermo dove è nata anche una squadra giovanile. Poi è subentrata la Fondazione Vodafone Italia e sono nate squadre giovanili a Palermo, Porto Torres, nascerà quest’anno a Firenze, spero a Pontecagnano con Vincenzo. Io avevo promesso all’epoca, proprio a Daniele, e ho rinnovato il mio impegno oggi con Briantea84 e Fondazione Candido Cannavò, che faremo di tutto per portare avanti questo progetto. Obiettivo: completare le Regioni con il tour del “Candido”. Ragazzi, voi avete un’opportunità in questi giorni: divertitevi, chissà che domani non sarete sotto la guida del Direttore Tecnico Di Giusto”.

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