Gaia Castelli, il valore aggiunto della Omeps Afora Givova Battipaglia!

 

Con ogni probabilità, il presidente della Omeps Afora Givova Battipaglia può togliere il cartello che da qualche anno campeggia fuori dalla sede societaria, che recita più o meno così: "Cercasi playmaker disperatamente!"
Perché, a quanto pare, il regista è finalmente arrivato e risponde al nome di Gaia Castelli.
Della giovanissima atleta originaria della provincia di Bologna, ciò che più colpisce è la naturalezza con la quale sceglie la cosa migliore da fare da consumata veterana, altro che 16 anni, come risulta, invece, all'anagrafe!
Ecco come la diretta interessata ha risposto alle nostre domande!
Gaia Castelli e il basket: come, quando e perché!
"In pratica io mastico basket dalla nascita! Complice mio padre Andrea, allenatore di pallacanestro, e il palazzetto praticamente sotto casa, è stato naturale per me votarmi a questa disciplina agonistica che vivo nel quotidiano con tutta me stessa. Credo di aver assistito alla mia prima partita dopo tre giorni dalla mia nascita e di aver fatto allenamento per la prima volta a tre anni!"
Ti aspettavi un avvio sprint in campionato?
"Da parte della squadra certamente sì, perché avevo notato tanta voglia di far bene fin dai primi allenamenti e nella preparazione effettuata in Grecia. Insomma - evidenzia Castelli - eravamo già pronte per il campionato. Per quanto mi riguarda, invece, credevo mi occorresse più tempo per calarmi pienamente nell'agone agonistico. Se ci sono riuscita così presto è per il buon lavoro svolto in Grecia e per la fiducia del coach".
A proposito di questo, quanto ti aiuta sapere che godi della stima piena di coach Maslarinos e del presidente Rossini?
"Con entrambi ho avuto subito un buon rapporto già l'anno scorso, quando arrivai a Battipaglia sul finire della stagione. Pensavo di giocare non più di 5' - ammette Gaia - ma coach Maslarinos mi ha detto fin da subito che era sua intenzione affidarmi le chiavi della squadra! Avere la stima così esplicita dell'allenatore è per me un corroborante importante, in quanto mi consente di giocare con grande tranquillità. In quanto a Giancarlo Rossini, invece, mi ha subito detto che puntava su di me e sulla mia personalità".
L'anno scorso, appunto, un primo assaggio della realtà battipagliese, quest'anno la riconferma da inizio stagione.
"Sono rimasta ben volentieri, non solo perché ho subito percepito la stima dell'allenatore e del presidente, ma anche perché qui l'ambiente è davvero super. Sono stata accolta davvero bene da tutti - afferma Castelli - e questo mi ha consentito di sentirmi subito a mio agio. A proposito dell'ambiente, non credo ci sia in Italia un posto dove si prepara e si vive la partita così intensamente come a Battipaglia".
Una ragazza così giovane come si gestisce in ambito sportivo, scolastico e nella vita di tutti i giorni lontana da casa?
"Parto dal presupposto che ho sempre avuto una gran voglia di gestirmi da sola. L'esperienza lontana da casa la vivo anche e soprattutto come un'occasione di crescita personale che alla mia età non è affatto scontata avvenga, dipende molto dal volere personale - fa notare il play biancarancio. - Il basket mi riempie la giornata, quindi il tempo libero lo passo a fare i compiti, anche fino a tarda ora, perché so che anche attraverso questi sacrifici passa la mia emancipazione come persona".
Domenica si va a Selargius. Che gara vi attende e, più in generale, quali sono gli obiettivi stagionali della compagine biancarancio e di Gaia Castelli in particolare?
"Siamo in crescita costante come squadra, ma già dalla prossima gara in Sardegna dobbiamo dimostrare che sappiamo gestirci meglio di quanto abbiamo fatto sabato scorso con Empoli quanto, negli ultimi 5' di gioco, abbiamo corso il rischio di perdere una partita già vinta. Insomma - evidenzia Castelli - dobbiamo restare in partita dal primo all'ultimo minuto, senza mai perdere la concentrazione. Per quanto riguarda gli obiettivi, giochiamo per attestarci nelle prime posizioni perché, intanto, vogliamo qualificarci per la Coppa Italia di A2. Per quanto mi riguarda, infine, anche se sono contenta di ciò che sto facendo, credo di avere le capacità e la voglia di mettermi sempre più in gioco".
Quanto ti ha aiutato l'esperienza, da protagonista, con la Nazionale nell'Europeo Under 16 di questa estate?
"È stato praticamente un trampolino di lancio per questo campionato. Mi ha fatto capire, grazie al confronto con le migliori giocatrici europee, ciò che voglio davvero: essere una leader della squadra, che vuole assumersi la responsabilità delle scelte decisive. E questo non significa necessariamente segnare 20 punti a partita".

Paolo De Vita

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